4 Maggio 2024 - 19:00
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La partenza è prevista per le ore 19 alla Cascina Centro Parco – Via Gian Carlo Clerici 150, Sesto San Giovanni (MI)
una performance di Michele Losi | con Michele Losi, Stefano Pirovano | elementi di scena e costumi Stefania Coretti | musiche Luca Maria Baldini e Nori Tanaka | coaching attorale Sebastiano Sicurezza | movimento Filippo Porro_Azioni Fuori Posto | testi Michele Losi con la collaborazione di Sofia Bolognini | una produzione Campsirago Residenza
Da dove si comincia? I muscoli si tendono. Una gamba è il pilastro che sostiene il corpo eretto. Tra il cielo e la terra. L’altra è un pendolo che oscilla da dietro. Il tallone tocca la terra. Tutto il peso del corpo rolla in avanti sull’avampiede. L’alluce prende il largo, ed ecco, il peso del corpo in delicato equilibrio, si sposta di nuovo. Le gambe si danno il cambio. Si parte con un passo, poi un altro, e un altro ancora, sommandosi come lievi colpi sul tamburo, formano un ritmo: il ritmo del camminare.
Il tema della performance prodotta da Campsirago Residenza è il cammino: il cammino nell’evoluzione della storia dell’umanità e il cammino in relazione al tempo presente e alla società contemporanea.
Just walking è una biografia in cammino, attraverso testi originali di Michele Losi e Sofia Bolognini e l’ispirazione di grandi scrittori che hanno tracciato vie filosofiche, poetiche e letterarie del camminare. Un percorso immersivo che attinge da poesia, letteratura e dalle molte pratiche di cammino (dal walking, al vagabondaggio, passando per le camminate zen) e che racconta le esperienze del camminare come pratica collettiva e comunitaria.
Nel corso dell’esperienza in cammino il pubblico attraverserà il tema del vagabondare poetico, della pratica dei pellegrinaggi, delle marce, delle manifestazioni, per arrivare infine a un incontro con il mondo del meditativo e del riallineamento, nella riconnessione con il proprio IO corporeo e spirituale nella natura.
Lo studio è partito da una pratica ventennale e da un testo fondamentale: La storia del camminare di Rebecca Solnit, il principale tentativo di ricostruire in modo sistematico il ruolo del cammino nella civiltà e nella cultura occidentali. Il percorso di ricerca è iniziato nel 2022 in Giappone ed è proseguito in Italia con l’apporto artistico di performer, attori, musicisti e con la prima presentazione in forma di studio alla Biblioteca degli Alberi di Milano. Tra gli autori studiati e citati nella performance ci sono Henry David Thoreau,Rainer Maria Rilke,J.J. Rousseau, Thic Nhat Hanh, Pauline Olivieros, Francesco Carreri, Walter Benjamin. Il percorso produttivo è proseguito poi nuovamente in Giappone, nella prefettura di Fukuoka, dove Michele Losi ha incontrato i monaci Shugendō e Zen del Monte Hikosan e gli artisti della residenza Omnicent Ukiha. Nel creare la performance ha lavorato inoltre con Filippo Porro_ Azioni Fuori Posto per il coaching di movimento, con il giovane attore Sebastiano Sicurezza per quello attorale, con Sofia Bolognini per la drammaturgia. Fondamentale è stata la collaborazione con Luca Maria Baldini che insieme al musicista giapponese Nori Tanaka (batterista e ingegnere acustico, già assistente di Tim de Paravicini, Paul McCartney e dei Pink Floyd) ha lavorato alle musiche originali durante la seconda residenza artistica in Giappone a ottobre 2023.
Note di regia
Il grande antropologo Andrè Leroi-Gourhan sosteneva che l’uomo divenne uomo quando liberò mani e bocca dai vincoli dei quattro appoggi. Divenne in sostanza uomo da quando imparò a camminare, rendendo sostanziale la posizione eretta. PerLeroi-Gourhan più che animale razionale, l’uomo è l’essere camminante per eccellenza. “La storia dell’umanità inizia allora con i piedi […]. L’umanità è in cammino, da sei milioni di anni. Per molti aspetti siamo sapiens grazie alla capacità di spostamento sulle lunghe distanze che ci ha portato lontano, a esplorare di volta in volta i nostri limiti, ad attraversare e incorporare paesaggi per poi trasformarli, a ponderare le nostre capacità adattive in ambienti sempre nuovi, a plasmare un cervello che deve alla plasticità e alla flessibilità la sua unicità.” Il camminare per alcuni aspetti somiglia a una lettura/scrittura ed è anche un linguaggio performativo finalizzato a trasmettere messaggi espliciti in una dialettica collettiva di tipo politico/democratico. Le avanguardie artistiche del Novecento portarono alle estreme conseguenze il significato di critica sociale attribuito all’attività del camminare. Per i Dada il percorrere a piedi gli spazi banali e marginali della città equivaleva a contrapporre all’estetica dominante un’estetica ludica e performativa.
Essendo il camminare individuale e collettivo uno dei modi di occupare lo spazio pubblico, la storia del camminare è anche inevitabilmente una storia del rapporto tra spazio e società, e quindi della relazione tra democrazia e spazio pubblico. Infatti la ‘camminabilita’ di uno spazio coincide in larga misura con la sua democraticità. Ciò ovviamente a condizione che il concetto di walkability, sia inteso in senso ampio e includa la possibilità dei diversi soggetti e gruppi sociali di manifestare sé stessi e la propria identità politica e culturale, sessuale e religiosa. C’è quindi un tema politico molto forte dietro il cammino. Camminare è democrazia in relazione agli spazi pubblici. I più grandi cambiamenti di rotta politica e culturale, così come le grandi rivoluzioni della storia, sono quasi sempre avvenuti tramite l’appropriazione di piazze, strade, spazi pubblici grazie a marce, manifestazioni, grandi camminate comunitarie.
Durante la performance non mancherà un omaggio alle madri di Plaza de Mayo che, dal 30 aprile 1977 ogni settimana, continuano a camminare in senso antiorario intorno all’obelisco dell’omonima piazza indossando fazzoletti e cartelli con i nomi dei figli e la data della loro scomparsa, in un rituale in cui non è concesso dimenticare e in cui la memoria recupera il proprio significato più profondo. Camminando.
Michele Losi
Nell’articolo Cosa succede quando cammini: Just Walking e il cammino che rende liberi Martino De Mori così scrive della performance a cui ha partecipato in anteprima: Ci siamo mai chiesti come camminiamo? Quali sono i modi di camminare? Cosa succede quando camminiamo? Come percepiamo quello che ci sta intorno? Sono le domande a cui cerca di rispondere Just walking, il cammino-performance di Michele Losi, regista e attore che da anni mette in scena spettacoli decisamente originali di teatro del paesaggio. La troviamo un’esperienza che chi ama camminare dovrebbe fare, che ti aiuta a mettere un piede davanti all’altro con più consapevolezza, ad ascoltare meglio il tuo corpo, ad affinare i sensi e la creatività. Just walking riprende alcuni concetti e modalità di un lavoro precedente, Alberi Maestri, ambientato nei boschi. […] Nel mezzo, il lavoro di autori, filosofi, politici, camminatori che hanno portato avanti il pensiero passo dopo passo. Nel corso dell’esperienza abbiamo provato i diversi modi del camminare, in uno spazio urbano fatto di strade asfaltate, rotonde, stazioni, marciapiedi, cavalcavia. Un panorama come tanti, in cui è il modo in cui camminiamo a fare la differenza e a farci vedere il mondo con occhi più attenti. Proviamo a muoverci in fila indiana come degli esquimesi, a zig zag come in un gioco da bambini, mano nella mano come nella marcia di Martin Luther King, a braccetto come quelle del Mahatma Gandhi. […] Un’immersione profonda favorita dall’isolamento acustico che stimola i sensi, allarga la percezione, invita a pensare. È il concetto di ‘walkability’ inteso in senso ampio, un camminare individuale e collettivo per occupare lo spazio pubblico.
Durata 90 / 120 minuti
Just walking
una performance di Michele Losi
con Michele Losi, Stefano Pirovano
elementi di scena e costumi Stefania Coretti
musiche Luca Maria Baldini e Nori Tanaka
coaching attorale Sebastiano Sicurezza
movimento Filippo Porro_Azioni Fuori Posto
testi di Michele Losi con la collaborazione di Sofia Bolognini
una produzione di Campsirago Residenza
con Omnicent Ukiha / D:DNA