10 Maggio 2025 - 09:00
La mostra fotografica “Il gioco dell’oca” ha l’intento di raccontare storie per riscoprirsi memoria, oltre i numeri, le percentuali e le statistiche con le quali, costantemente, vengono narrate guerre, migrazioni o periferie. L’allestimento è un omaggio ai passi condivisi, a quelle comunità (o singoli individui) costrette a lasciare casa o a sopravvivere in luoghi inospitali, all’atto del camminare in quanto strumento per incontrare l’Altro. In circa dieci anni di ricerca, viaggiando dal sud-est asiatico al Caucaso, l’autore si è focalizzato sulle conseguenze e sugli strascichi dei conflitti contemporanei (e non). La mostra ne ritrae frammenti simbolici: l’immagine di una casa sventrata senza più un tetto (Ucraina); barconi clandestini confiscati dalle autorità (Lampedusa); quotidianità dimenticate all’interno dei campi sfollati, dalla Siria alla Grecia. Gli scatti inquadrano volti dagli occhi che interrogano. Rammentano la circolarità della Storia, le spirali di violenza che spesso tornano a galla tra propagande, opportunismi, filo spinato. Dal percorso emerge il ritratto di una bambina che porta un cappello con la scritta “Happy”; Amira non sorride, non piange, ma guarda e chiede, forse, di vedere.
La mostra è visionabile gratuitamente presso gli spazi della Cascina Centro Parco durante i giorni di apertura del Festival